La cantantessa zitta non ci sa stare. Non ci vuole stare, non ci può stare. Silenziosa, in mostra, in attesa, in vendita. Carmen Consoli quando sta scomoda diventa irrequieta. Lo fa da sempre e da sempre cambia pelle, si muove tra le note, cambia chitarre e arrangiamenti, graffia, scrive testi per se stessa poi produce dischi di pastori siciliani in estinzione. Come quello di Alfio Antico, uno dei tamburellisti che ha rivoluzionato la tecnica della 'tammorra' e che lei presenterà il 31 marzo a Roma. Carmen Consoli è femmina ribelle, fastidiosa e irruenta. Ma sorride spesso, lo fa con decisione.

"Mi scoccio", dice quando la raggiungiamo al telefono. "Dei telefoni dico, mi sono spaventata quando ho letto tutto quello che sta succedendo, non mi va più di parlare al cellulare. E' pericoloso". Brivido, che anche l'anarchica Carmen sia spaventata dalle intercettazioni? "Ma quali intercettazioni!", dice con un accento marcatamente catanese che segna la zeta come zorro e doppia la 'o' trasformandola in una bocca spalancata. "Sono le onde che arrivano al cervello a farmi paura. Fanno danni, ormai si sa. Ma la gente continua a usarli, e poi magari mangia vegano. Io ora il mio telefono lo uso il meno possibile. Come si faceva un tempo". Pesa le sue parole in un attimo di silenzio, ascolta le onde malefiche e si scalda. "Ma sì. Salvo i messaggi, e pure Skype".
Nel video del nuovo singolo AAA Cercasi Carmen Consoli si trasforma in tre donne. Le tre A. Più una quarta che è la spettatrice. Casalinga, affascinante bulimica culturale se di cultura televisiva si potesse ancora parlare. Le tre A sono ammiccanti, provocanti, sorridenti. Sono formose e belle. Vendute nel momento in cui si sono messe in vendita, a saldi per diventare giornaliste, modelle, politiche. Prezzi scontati, tanto vale saltare passi e studi. Nel video Carmen Consoli ride e strizza gli occhi alle tre scimmiette, si infila dita in bocca e, nella sottoveste della spettatrice casalinga, mangia tutto quello che trova davanti senza sentirne il sapore. E' lontana mille anni luce da ognuna di queste donne, per questo le ha interpretate. La vera Carmen Consoli respira nelle parole del testo. "Cercasi badante, un ottantenne miliardario affascinante, offre a cagne di strada un'opportunità di vita più agiata, donna impenitente e ladra (AAA cercasi), donna santa e incesurata, deceduta il giorno prima basta che sia bona, come baceresti se dovessi fare cinema scena prima ciak motore azione poi si gira o forse ti interessa la politica".
"Questo pezzo l'ho scritto dopo lo scandalo di 'papi', ma in realtà non era dedicato al nostro presidente del Consiglio, anche perché lui non deve fare parte della mia vita", racconta. E il premier resta fuori né più né meno di un telefonino. "Mi ero ispirata invece alla storia di imprenditore che ricattava i politici e organizzava 'cena e coperta', escort, era lo scandalo di Arzignano Veneto. Poi ovviamente ho esteso il senso, anzi si è esteso da solo, automaticamente", racconta. E i puntini degli scandali si uniscono da soli come mercurio di un termometro rotto.

E' tutto legato. "Sì, se la donna non tirasse fuori la sua 'scimunitaggine' l'uomo non tirerebbe fuori la sua animalità. Ma che vuol dire, legittimiamo tutto? Invece no. Invece ci vogliono movimenti di uomini, perché anche loro devono uscire fuori a dire che non si sentono rappresentati dal bunga bunga. Ci sono stati sempre uomini di grande valore e di grande esempio. I padri, i fratelli. Tirassero fuori la voce anche loro che alla fine sono i primi a non fare una bella figura. Il video è stato girato dal regista romano Paolo Scarfò. Uomo", prosegue. E la musica, è ancora un urlo potente? "Può esserlo. E' il mercato discografico a essere in crisi, non la musica. Io spero che la crisi del disco possa fare emergere tanta più musica dal sottosuolo. Ci credo, ci spero, e vado avanti", conclude la cantantessa irrequieta. Poi lancia il telefono lontano, e manda via col vento le onde pericolose rimaste a galleggiare nel vuoto.
Nessun commento:
Posta un commento